Pagine d’autore: Chopin & l’Arte pianistica

Ho detto che raramente si lasciava andare; ma al pianoforte lo faceva più completamente di qualsiasi altro musicista io abbia mai ascoltato […] Nessuno ha mai animato i tasti di un pianoforte in quel modo; nessuno ha saputo estrarne le stesse sonorità, ricche di infinite sfumature.

Ferdinand Hiller

Frydryk Chopin, musicista tra i più rappresentativi della temperie romantica, fu non soltanto in grado di comporre pagine pianistiche ineguagliate, ma anche di rivoluzionare la nostra stessa percezione della musica.

In quanto pianista e compositore incarnò alla perfezione lo spirito romantico, con un tocco di originalità: armonie e ritmi di danza a lui quasi congeniti, che aveva mutuato dalle proprie origini polacche e che, se al tempo erano considerati quasi esotici, sono ormai entrati a far parte del nostro “patrimonio uditivo”, potremmo dire.

Ma Chopin fu anche un didatta di straordinaria sensibilità. Lo dimostra il passo che segue:

Sottopongo a coloro i quali stanno apprendendo l’arte di suonare il pianoforte alcune idee pratiche molto semplici che l’esperienza mi ha dimostrato essere di una reale utilità. Essendo l’arte, con i suoi mezzi limitati, infinita, il suo insegnamento deve essere limitato da quegli stessi mezzi, per poter essere esercitata realizzando questa qualità infinita…
Sono state sperimentate molte pratiche inutili e moleste per imparare a suonare il pianoforte, che non hanno niente a che vedere con lo studio di questo strumento. Come se qualcuno, per fare una passeggiata imparasse a camminare a testa in giù.La conseguenza è che nessuno sa più camminare bene con i piedi, ma neanche tanto bene a testa in giù. Non si è capaci di fare veramente musica : e il genere di difficoltà su cui ci si esercita non sono le difficoltà che pone la buona musica, la musica dei grandi maestri. Sono difficoltà astratte, un nuovo genere di acrobazia. Qui non si tratta dunque di teorie più o meno ingegnose, ma di ciò che va dritto allo scopo e appiana l’aspetto tecnico dell’arte.

Frydryk Chopin, dalle bozze per un incompiuto Metodo pianistico

Da Romantico, dunque, Chopin è senza dubbio profondamente persuaso del carattere infinito dell’arte, con le sue innumerevoli possibilità, le sue innumerevoli e impercettibili sfumature.

Eppure, con estremo pragmatismo, Chopin riconosce che i mezzi a nostra disposizione siano limitati: la tecnica è limitata. Allo scopo di affinarla non si deve perciò – come avverrebbe esercitandosi con inutili “acrobazie”, alla maniera di Kalkbrenner – perdere di vista l’obiettivo ultimo che è quello di essere padroni dello strumento (a sua volta limitato), unico modo di dare vita ad un’arte che apra davvero infiniti scenari. Naturalmente quest’annotazione, tratta dalle bozze per un metodo pianistico incompiuto, è riferita all’arte pianistica. Ma è sempre utile tenere bene a mente, per un pittore, come per uno scultore o per qualsiasi altro musicista, che l’artista è prima di tutto, in un certo senso, artigiano.

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