Nel saggio “L’infinito terreno“, Guido Guglielmini si propone di far dialogare la poesia e il pensiero filosofico leopardiano, ponendolo anche in relazione con la temperie romantica contemporanea al Recanatese, una delle cui cifre è proprio il sodalizio poesia-filosofia.
Nel passo proposto, l’autore si concentra in particolare sul verso conclusivo dell’Idillio “L’infinito“: il naufragio nell’infinito provoca un dissolversi dell’io, placa il desiderio, la fonte di tormento per l’uomo. L’infinito in cui l’io naufraga è infatti il nulla.
![whatsapp-image-2020-12-01-at-09.10.30-1](https://infinityapeiron.com/wp-content/uploads/2020/12/whatsapp-image-2020-12-01-at-09.10.30-1-e1606810820911.jpeg)
E dunque si giunge alla conclusione, incisiva:
![WhatsApp Image 2020-12-01 at 09.27.52](https://infinityapeiron.com/wp-content/uploads/2020/12/whatsapp-image-2020-12-01-at-09.27.52.jpeg)
Follow Ápeiron on Instagram: