Per un’altra interpretazione dell’infinito leopardiano

Nel saggio “L’infinito terreno“, Guido Guglielmini si propone di far dialogare la poesia e il pensiero filosofico leopardiano, ponendolo anche in relazione con la temperie romantica contemporanea al Recanatese, una delle cui cifre è proprio il sodalizio poesia-filosofia.

Nel passo proposto, l’autore si concentra in particolare sul verso conclusivo dell’Idillio “L’infinito“: il naufragio nell’infinito provoca un dissolversi dell’io, placa il desiderio, la fonte di tormento per l’uomo. L’infinito in cui l’io naufraga è infatti il nulla.

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E dunque si giunge alla conclusione, incisiva:

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